Oltre a presenze di spicco in ambito birrario, come il Birrificio Italiano, la manifestazione ha visto la presenza non solo di grandi artisti ma anche di esponenti del mondo dell’Università e della ricerca: perché la birra è cultura a tutto tondo
Si è chiusa ieri, dopo aver attirato migliaia di visitatori da tutto il Nord e Centro Italia, l’edizione 2016 della Fiera della Birra Artigianale di Pordenone: contrassegnata soprattutto dalle grandi novità, sia in ambito birrario, che gastronomico, che dello spettacolo. «Sicuramente è stato apprezzatissimo il Birrificio Italiano – osserva l’organizzatore, Guido Antoniazzi – che mai aveva partecipato ad una manifestazione di questo genere; ma riuscitissimo è stato anche l’esperimento di “spettacolo continuo”, con gruppi musicali di pregio – su tutte la CAM Orchestra, che ha chiuso in bellezza – che si sono susseguiti durante tutte le giornate e in tutti gli orari. Per non parlare naturalmente delle gastronomie, da sempre uno dei nostri punti di forza. E in un panorama in cui le feste birrarie si moltiplicano sempre più, e proprio questa proposta varia e completa che ci consente di distinguerci».
Questo ultimo fine settimana, peraltro, ha visto anche due conferenze di spessore. Sabato 5 è infatti arrivato il dott. Nicola Fiotti, ricercatore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute dell’Università degli Studi di Trieste, che ha illustrato in maniera chiara e comprensibile a tutti quello che è il panorama delle conoscenze scientifiche attuali sui legami tra salute e consumo di alcolici: oltre i luoghi comuni e i falsi miti, per la prima volta è arrivata in una manifestazione di questo genere una piacevole “lezione” ricca di contenuti di alto livello. «La condivisione è sempre un arricchimento reciproco» ha osservato il dott. Fiotti al termine della conferenza, molto ricca di scambi tra lui e l’uditorio. Domenica è invece stata la volta di Paolo Erne, homebrewer da sempre e considerato uno dei massimi esperti a livello nazionale di birre a fermentazione spontanea, che ha registrato il tutto esaurito con la sua conferenza sul tema delle evoluzioni che il mercato birrario sta conoscendo: «Esistono degli indicatori di mercato che mostrano quali saranno le birre del prossimo futuro fatto da analisti internazionali – ha spiegato –: le Ipa ad esempio vengono date per stazionarie, mentre è prevista una crescita delle basse fermentazioni artigianali, delle birre acide e birre in botte». «Anche in questo “fare cultura” vogliamo essere in prima linea – conferma Antoniazzi – e il successo di questi incontri conferma la bontà del nostro modello».
L’appuntamento con Mastro Birraio è ora a Santa Lucia di Piave: dal 24 al 26 marzo vi aspettano i birrifici italiani, dal 31 marzo al 2 aprile quelli triveneti, e dal 7 al 9 aprile quelli europei. Tutte le informazioni su www.fierabirra.it